Ore 18.00/19.30 /
A cura di Associazione Culturale “Il Leggio”
Il Leggio presenta, secondo le modalità che le sono proprie, una lettura teatralizzata. In questa occasione il testo non è creazione del regista, ma trasposizione e montaggio di frammenti di testo o di pagine scelte tratte dall’innovativo e originale romanzo di Stefano Redaelli “Beati gli inquieti”. La scelta delle messa in scena, affidata a Sandra Tassi, vuole indurre il pubblico a liberarsi di uno stereotipo di malato mentale, riconoscendo quel prima della malattia che va salvaguardato come patrimonio di vita unica e originale, una riserva affettiva ed emotiva, pregressa, che costituisce l’essere noi stessi: come a dire che la “diversità” del malato è sì manifestazione da curare perché si allontana da uno status di salute socialmente dichiarata normale, ma è da preservare come sua ricchezza personale, è diversità nell’unicità del sentire. Una scenografia minimalista mette in risalto, tra le beatitudini evangeliche, quella ulteriore dell’“inquietudine” che è, nell’intento dell’autore del romanzo, un’eterna ricerca dentro se stessi, per rivivere un passato, per cercare l’infinito, per tentare un improbabile ma sincero colloquio con Dio. Gli obiettivi sono: presentare il “disagio” come elemento di differenziazione poiché un malessere, o una malattia mentale provocano nell’individuo in maniera singolare e unica reazioni ampiamente soggettive. Di qui l’impossibilità di un approccio medico e farmaceutico indifferenziato e generalizzato; evidenziare come, anche all’interno della comunità di “malati” la differenza è ricchezza, complemento di gruppo.
La Tenda, Viale Monte Kosica angolo Viale Molza, Modena.