Ore 9.30/13.00-14.30/19.00 /

A cura di A.S.D Utopia APS

Questo progetto nasce dalla percezione della difficoltà, sempre più diffusa, di decifrare ciò che accade attorno a noi, sia in termini di relazioni, sia per quello che riguarda gli aspetti emozionali. Le dinamiche quotidiane pongono spesso l’individuo all’interno di intrecci che richiedono l’attivazione di soluzioni nuove, di movimenti adattivi, di soluzioni emotive difficili da costruire. Il Teatro
dell’oppresso ci aiuta a sperimentare, condividere, attivare appunto nuove soluzioni attraverso gli occhi dell’altro. Da questa consapevolezza nasce l’idea di un laboratorio che aiuti i partecipanti a “vedere” le situazioni critiche, a leggere i contesti e le emozioni che vengono attivate, cercando anche di esprimerle in modo liberatorio. In una prima fase del lavoro, attraverso giochi ed esercizi mirati, si intende giungere a una migliore conoscenza di sé, della propria fisicità e dei meccanismi che la connotano. Alcune delle attività proposte sono, quindi, centrate sul corpo come strumento che emette e riceve messaggi. In un momento successivo del percorso di training si lavorerà sulla memoria dei sensi cercando di porre attenzione particolare agli stimoli sensoriali che provengono dall’esterno, per riuscire a “sentire ciò che si tocca, ascoltare ciò che si ode, vedere ciò che si guarda…”. Nella seconda fase si affronterà, sempre attraverso giochi ed esercizi, la tecnica del teatro-immagine con la quale si inizierà ad esplorare l’ambito delle “oppressioni” e delle situazioni problematiche nel quotidiano.
Dalle 17.30: il momento conclusivo del percorso prevede diverse situazioni di teatro-forum in cui il tema delle oppressioni viene rappresentato davanti a un pubblico attivo e partecipe, che può intervenire e modificare lo svolgersi degli eventi.

POLISPORTIVA SACCA, VIA PALTRINIERI 80, MODENA