Dibattito
Intervengono: Rita Bernardini, Roberto Cornelli, Vincenzo Scalia, Desi Bruno, Paola Del Vecchio, alcune persone detenute e internate della Casa Circondariale di Modena e della Casa Lavoro di Castelfranco Emilia. Modera: Enrico Grazioli
Quando si parla di salute mentale si fa riferimento ad uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni. È possibile tutto questo in un’istituzione come quella carceraria? E quanto, in questi luoghi, è ancora saldo il concetto di psichiatria come strumento di controllo e non di cura?
Quando si parla di salute mentale si fa riferimento ad uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni. È possibile tutto questo in un’istituzione come quella carceraria? E quanto, in questi luoghi, è ancora saldo il concetto di psichiatria come strumento di controllo e non di cura?
La Tenda Viale Molza angolo Via Monte Kosica – Modena
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